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Tour di Venezia, tra bacari e cicchetti

Se sognate o avete in avete in programma una visita a Venezia, insieme alla vista di albe mozzafiato e scorci incantati, prendetevi il tempo per dedicarvi a un tour alla scoperta dei migliori “bàcari” e “cicchetti” della città! In questa guida vi svelo dove trovare i più autentici e speciali, quelli che un vero veneziano sceglierebbe!

Venezia è una città ricca di storia… e di storie. Un luogo così mistico che i confini tra realtà e leggenda spesso si confondono, una città così suggestiva che la stessa cultura enogastronomica diventa poesia.

L’ho vissuta Venezia, l’ho assaporata nel suo aspetto più reale. Lontano dalle maschere e dalle paillettes che la vestono a uso e consumo dei turisti. E quando Venezia si spoglia dei lustrini e la folla si dirama, resta una bellezza acuita dal tempo e un intreccio di tradizioni incise in quel magico labirinto di acque. Nei miei due anni a Venezia, tra le tante usanze e abitudini che ho scoperto, c’è un rito che si ripete ogni giorno da centinaia di anni al quale è impossibile rinunciare: andare per bàcari!

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Facciamo un passo indietro… cosa sono i bàcari?

I bàcari (o bacareti) sono le antiche osterie di Venezia, dove in origine si ordinava e si beveva direttamente al bancone. Il termine “bàcaro” deriva da un particolare tipo di vino e la storia narra che un gondoliere, assaggiandolo, esclamò “Bon! Bon! Questo xe proprio un vin de bàcaro!” riprendendo un’antica espressione dialettale veneziana. “Far bàcara”, infatti, significa festeggiare nel nome di Bacco, il dio del vino. Fu così che quel “vin de bàcaro” divenne rappresentativo di un’abitudine quasi sacra per veneziani e non!

Potete riconoscere i bàcari dagli spazi piccoli e dall’abbondanza di legno scuro che arreda gli interni, emblema dell’atmosfera informale e familiare che questi “templi enogastronomici” vogliono trasmettere. Venezia è costellata di bàcari: in alcuni potrete ancora sentire l’antico fascino della semplicità e della genuinità, mentre altri sono decisamente meno spartani. Ci sono quelli più frequentati dai turisti e quelli incastonati in vicoli stretti e quasi impenetrabili, ma in ogni caso la regola più importante è non avere fretta. All’interno dei bacari potete gustare vino o spritz, accompagnati dai tipici “cicchetti” veneziani. “Andare per bacari” è un rito, una tradizione che va celebrata prendendosi il proprio tempo.

E i cicchetti?

I “cicheti” sono piccoli e sfiziosi snack tipici della cucina veneziana, nati dalla necessità dei commercianti del XIII secolo di assorbire il vino bevuto già di prima mattina. Oggi possiamo gustare in tutti i bàcari (praticamente per la stessa ragione) questi spuntini veloci che vanno dalle polpette di pesce al baccalà fritto, da piccoli panini farciti alle famose sarde in saor, dalle alici marinate ai nervitti con cipolle.

Non ci sono ricette fisse e naturalmente gli ingredienti variano per periodo dell’anno seguendo la stagionalità. Semplici e al tempo stesso saporiti, tutti i cicchetti sono ispirati alla tradizione culinaria veneziana e sono diventati un vero e proprio rito gastronomico. Li trovate esposti in una teca di vetro all’interno del bàcaro, pronti per accompagnare l’immancabile “ombra de vin” e farvi scoprire un modo di mangiare e bere alternativo.

Perchè si dice “un’ombra” di vino?

Il Veneto si contende il posto di prima regione d’Italia in termini di volume di produzione vitivinicola e non a caso i veneti sono grandi consumatori e intenditori di buon vino!

Le “ombre” o “ombrète” sono i bicchieri di vino che si bevono nei bàcari. Questo nome deriva dall’usanza degli ambulanti veneziani che, per mantenere la bevanda al fresco e ripararla dal sole, seguivano l’ombra del campanile di San Marco spostando man mano le loro bancarelle in legno. Ancora oggi nel capoluogo lagunare è comune dire “andar per ombre” o “andare per le ombre”, cioè avventurarsi in una sorta di nomadismo alcolico tra un bàcaro e l’altro. Un invito che si tramanda da generazioni, tutte con la stessa voglia di condividere del tempo insieme coronandolo col miglior cibo e il miglior vino.

 

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Foto: @urbanpassport_

 

Un tour per scoprire i migliori bacari e cicchetti di Venezia

Se anche voi siete amanti del buon cibo e buon vino come noi, insieme al tour della Serenissima Venezia per scovare monumenti e paesaggi, dovete assolutamente avventurarvi in un Bacaro Tour, a caccia dei migliori bàcari della città!

Nei miei due anni da studentessa a Venezia ho sperimentato innumerevoli volte quel sacro rito del cicchetto col giro d’ombra: qui ho selezionato per voi i miei 5 bàcari preferiti, quelli più amati dagli stessi veneziani. Le vostre papille gustative e il vostro spirito viaggiatore mi ringrazieranno!

 

1. Bacareto da Lele

Una tappa obbligata soprattutto per gli studenti, il Bacareto da Lele è un’istituzione a Venezia. Lo trovate a due passi da piazzale Roma, nel Sestiere Santa Croce, e vi conquisterà per le sue delizie e i suoi prezzi! Un’ombra di vino costa meno di un euro e anche i suoi famosi paninetti realizzati con le ricette locali hanno prezzi abbordabilissimi. All’interno lo spazio è davvero ridotto, ma potete accomodarvi sui gradini che danno direttamente sul canale o sulla sulla scalinata della chiesa di San Nicolò dei Tolentini per un’esperienza davvero local e suggestiva.

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Foto: @elyyym

2. Osteria Al Squero

Il nostro tour di Venezia tra bacari e cicchetti prosegue nel Sestiere Dorsoduro, dove c’è uno dei locali più affascinanti della città. L’Osteria Al Squero nasce proprio di fronte ad uno degli ultimi squeri (cantieri navali delle gondole veneziane) ancora in funzione. Da qui potrete godere di una vista impagabile e saziare i vostri sensi con la ricca offerta di cicchetti. Anche questo bacaro ha spazi interni piuttosto piccoli ma mica vorrete perdervi l’occasione di fare aperitivo con vista su Rio di San Trovaso?

 

3. All’Arco

In una delle zone più frequentate di Venezia, a pochi passi dal Ponte di Rialto, nel Sestiere San Polo, si trova questo bàcaro dalla tipica atmosfera intima e familiare. All’esterno ci sono solo due tavolini, mentre l’interno è uno scrigno di profumi e sapori legati alla tradizione ma con un tocco di creatività. Ai più coraggiosi consigliamo di provare la spiénsa (milza) da gustare sotto l’arco che dà il nome al locale insieme a un sorso di vino.

 

5. Al Timon

Forse uno dei bàcari più particolari di Venezia si trova nel Sestiere Cannaregio, in Fondamenta dei Ormesini, una delle zone più animate delle serate veneziane. Al di là degli ottimi cicchetti e delle immancabili ombre di vino, amerete questo locale per la possibilità di sedervi su un barcone ormeggiato nel canale. L’esperienza sarà a dir poco affascinante… Se riuscirete ad arrivare in tempo! Al Timon è infatti un’istituzione per veneziani, studenti e turisti, vi conviene arrivare qualche minuto prima dell’apertura per trovare posto.

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Foto: @bacarotourvenezia

6. Ca D’Oro alla Vedova

Amanti delle polpette? Allora non potete proprio perdervi questa tappa del tour di Venezia tra bacari e cicchetti! Le polpette migliori della città le potete gustare qui, in uno dei bàcari più antichi della Serenissima. Ca D’Oro alla Vedova (o più affettuosamente “La Vedova”) si trova nascosto in un piccolo vicolo, ma risuona di voci e di storia. Il suo nome deriva da una vicenda familiare realmente accaduta, quando il padre del proprietario morì e fu la madre a prendere il suo posto dietro il bancone del bàcaro. I veneziani così, cominciarono a dire “andiamo dalla vedova” quando volevano darsi appuntamento lì e il nome è così diventato ufficiale.
Appena varcata la soglia de “La Vedova” vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, forse proprio al 1891, anno della sua apertura: pentole in rame appese, mappe e antiche fotografie creano un’ambientazione unica. Se riuscite a resistere alla tentazione di mangiare tutte le polpette presenti, vi consigliamo di provare anche le sarde in saor e le seppie alla griglia insieme a un’ombra di vino.

 

 

Eccoci giunti allla fine del nostro tour di Venezia tra bacari e cicchetti. Sono sicura di avervi aiutato a gustare la città come dei veri local, scoprendo il saldo legame che l’enogastronomia ha con il capoluogo lagunare.

Se volete altri suggerimenti per assaporare #ilgustodiviaggiare in Italia, leggete anche la guida sulla cucina triestina e quella sulla cucina romana!

Scritto da:

Federica-Miceli
Federica Miceli
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Social Media e Content Marketing specialist, mangio comunicazione come pane quotidiano. Da diversi anni disegno strategie social e snocciolo contenuti per aziende e liberi professionisti e mi occupo di formazione e community management.

 

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