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Vendemmia eroica in Italia: 7 luoghi del vino da scoprire!

Mentre tramonta la stagione più calda, fa capolino uno dei riti più gustosi che di generazione in generazione si arricchisce di saperi, tradizioni e cultura: la vendemmia! Ma sapete che in alcuni luoghi d’Italia la vendemmia diventa eroica?

Arriva proprio in quel momento di trasformazione a metà tra il nuovo inizio e il ricordo delle esperienze estive. La natura cambia colore, i profumi si trasformano mentre nelle campagne echeggia una melodia di forbici e terra calpestata. È il momento di tirare le somme di un intero anno di lavoro; ed è anche quello delle ultime fatiche tra le vigne, che vengono ripagate dall’orgoglio di consegnare alla storia, ancora una volta, il nettare degli dei.

Sappiamo bene che l’Italia è ricca di eccellenze che non devono cadere nel dimenticatoio: ricordate quando abbiamo parlato dei prodotti italiani a rischio d’estinzione? Oggi invece vi portiamo tra i filari del nostro Bel Paese, dove si nascondono diversi esempi di una vendemmia che può essere definita “eroica” per via delle tecniche eccezionali utilizzate o della difficoltà oggettiva data dal paesaggio impervio. Luoghi che sarebbe impensabile considerare come “produttivi” e che invece ci regalano vini che in ogni annata hanno tanto da raccontare e ci permettono di vivere un’emozione sempre diversa. Pronti a scoprire la mappa della vendemmia eroica in Italia?

 

1. Il Prosecco a Conegliano Valdobbiadene (Veneto)

Da decenni ormai, aperitivo fa rima con Prosecco. E Prosecco fa rima con Conegliano Valdobbiadene. Un territorio unico a circa 100 km dalle Dolomiti in cui il vitigno Glera ha trovato il suo ambiente ideale da più di tre secoli. Ma produrre vino nei territori dell’arco alpino, con le sue pendenze così ripide, può essere definito un atto estremo.
La raccolta, in cui tutta la comunità locale è storicamente coinvolta, avviene a mano poiché le colline del Prosecco, candidate come Patrimonio dell’Umanità Unesco, presentano pendenze estremamente difficili da percorrere con mezzi meccanici. I viticoltori lavorano dalle 600 alle 800 ore per ogni ettaro di vigna per portare nelle nostre tavole un gusto e un’eleganza senza paragoni. Ma si tratta di difendere una cultura e trasmettere questo patrimonio alle generazioni successive!

Prosecco-valdobbiadene-vendemmia-eroica

Foto di @federicograziati

2. Lo Sciacchetrà nelle Cinque Terre (Liguria)

“È nato prima il vino e poi le Cinque Terre!”: così si dice da queste parti. Le Cinque Terre sono indubbiamente uno dei territori più impervi e al tempo stesso più affascinanti d’Italia, un angolo di mondo dalla bellezza disarmante dove coltivare vino è una sfida alle leggi del buon senso.
Qui i vitigni si sviluppano in verticale e tutto il panorama è un reticolato di gradoni, terrazzamenti e muretti a secco costruiti per proteggere le piante dal vento. Da secoli si vendemmia in ginocchio perché le viti non superano mai il metro da terra e le gerle ricche d’uva fino agli anni ’80 venivano trasportate a spalle per migliaia di scalini ripidissimi. Oggi esistono le monorotaie, unica macchina agricola utilizzabile, ma la vendemmia continua ad essere un simbolo estremo di fatica, forza e orgoglio. Tra questi profumi vertiginosi merita una menzione d’onore lo Sciacchetrà, il prezioso vino bianco passito di limitatissima produzione.

 

3. Il Nebbiolo in Valtellina (Lombardia)

A proposito di sacrifici immani e luoghi ostici, ci spostiamo in Valtellina per scoprire altri metodi di coltivazione e di vendemmia interamente manuali. La “Grande Muraglia dei vigneti di Valtellina”, infatti, è costituita da terrazzamenti sorretti da muri a secco che si estendono su una superficie di circa 2.500 chilometri.
Per questioni logistiche è impossibile affidarsi alle moderne macchine e se possiamo bere questo pregiato vino a tavola è solo grazie allo sforzo certosino dei viticoltori. Già nei mesi di febbraio/marzo, la pianta viene “drizzata”, come si dice in gergo locale, cioè posizionata su dei fili di ferro per una maggiore resa. L’ultima parte del lavoro, la vendemmia “eroica”, in alcuni punti è talmente difficoltosa che i cestini pieni d’uva vengono trasportati alla cantina in elicottero! Alla “viticoltura eroica” della Valtellina è stato anche dedicato il documentario “Rupi del vino” presentato alla Festa del Cinema di Roma del 2009. Tra gli impervi pendii baciati dal sole regna quasi incontrastata il Nebbiolo, un vitigno a bacca nera chiamato in zona “chiavennasca”. Da adesso quando assaggeremo un sorso del vino della Valtellina ne coglieremo interamente l’essenza… preziosa e sudata!

Nebbiolo-Valtellina-vendemmia-eroica

Foto di Azienda Agricola Bambini Sandro Ponte

4. Il Muller Thurgau in Trentino

Nel ventre delle vette trentine nascono realtà enologiche uniche nel loro genere frutto di un impegno in vigna fuori dal comune. Per via dell’altitudine, qui la vendemmia “eroica” è più tardiva ma gioca un ruolo cruciale nel lavoro tra i filari. Tra temperature rigide e condizioni a volte rese ancor più critiche dalla neve, resiste una viticoltura fatta di passione e tradizione millenaria. Come per il Muller Thurgau, il bianco aromatico del Trentino, che cresce su terrazzamenti composti da massi e porfido (l’Oro Rosso dei valligiani). Una roccia vulcanica che conferisce un’aromaticità unica!
Anche qui la conformazione del territorio non permette alcun tipo di meccanizzazione delle operazioni di lavorazione, quindi la vendemmia è svolta manualmente. Circa mille ore di lavoro per ettaro su inerpicati pendii da parte di donne e uomini che dimostrano un imbattibile attaccamento alle radici. Ancora una volta, l’ostinato e ammirevole “eroismo” dei nostri viticoltori rende possibile il miracolo e ce lo serve in un calice!

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Foto di @rassegnamuller

5. Biancolella e Forastara a Ischia (Campania)

Vigne sopra, cantina sotto: a Ischia può succedere di tutto, anche che per vendemmiare si scenda! Inutile narrare la bellezza di una terra dai profumi inconfondibili dove il mare incontra e accarezza dolcemente i grappoli. Nella splendida isola del Golfo di Napoli, ogni anno si rinnova un rito antico che deve fare i conti con pendenze rocciose superiori al 50%. La vendemmia eroica dell’isola partenopea costringe uomini e donne delle vigne a offrire la propria vita alla terra.
Le viti vengono protette dalle “parracine”, i tipici muretti a secco in tufo verde che regalano un fascino alla vista innegabile. Com’è innegabile il coraggio dei vignaioli costretti a muoversi tra i terreni friabili, raggiungibili solo a piedi per mezzo di antichi sentieri, per trasportare i bianchi grappoli di Biancolella e Forastera. Pigiatura e torchiatura sono manuali e poi il mosto viene trasportato via mare grazie alle tipiche barchette in legno che dalla baia di San Pancrazio si spostano al borgo di Ischia Ponte, e da qui in cantina. La vendemmia eroica richiede passione, orgoglio, tradizione e senso di appartenenza e questo a Ischia lo sanno bene!

 

6. Lo Zibibbo a Pantelleria (Sicilia)

Chi conosce Pantelleria sa benissimo quanto il vento sia parte integrante dell’isola (il cui nome deriva da Bent-el-Rhia, appunto “figlia del vento” in arabo). Per questo la splendida perla siciliana si è popolata di affascinanti viti ad alberello, coltivate in modo da restare basse. Ma forse non tutti sanno che proprio queste particolari viti sono patrimonio Unesco! È la prima volta una pratica agricola riceve questo importante e (meritatissimo) riconoscimento.
Furono i fenici a introdurre questo tipo di coltivazione per ovviare alla ventosità ma anche alle scarse piogge. La tecnica è stata poi tramandata nei secoli attraverso istruzioni orali in dialetto locale. La struttura “a conca” scavata nel terreno permette di proteggere la vite e al tempo stesso di nutrirla con l’umidità della notte. Alla tecnica di coltivazione, di per sé abbastanza articolata, si aggiunge la vendemmia eroica eseguita a mano dai 5000 abitanti che si occupano di piccoli lotti di terra. Il vino a Pantelleria è quindi l’impronta di un’arte antica che si è perfezionata su terrazzamenti costruiti magistralmente e lavorati con grande passione, impegno e perseveranza. Una sapienza che racconta una cultura contadina che da secoli parla di fatica e Zibibbo.

 

7. Il Vermentino nei Colli di Luni (Liguria e Toscana)

I Colli di Luni, tra Liguria e Toscana, sono un altro simbolo della “vendemmia eroica”. Nella storia millenaria di questa terra – compresa tra le province di La Spezia e Massa – s’incontrano coltivazioni nascoste, curate da vignaioli appassionati che, partendo dall’eredità di etruschi, greci e romani, nel corso dei secoli hanno lottato con i boschi per appropriarsi di piccoli appezzamenti.
Il vitigno principe della zona è il Vermentino, uno dei vitigni a bacca bianca più importanti d’Italia. Le Alpi alle spalle, il Mar Tirreno di fronte, il profumo di erbe aromatiche tutt’intorno. E, sotto, le polveri di marmo e l’acqua salmastra di cui sono intrisi i terreni: queste caratteristiche uniche rendono il Vermentino Colli di Luni una DOC (Denominazione di Origine Controllata) che non ha eguali. La vendemmia eroica costa ore e ore di fatica, ma non ha mai intimorito i vignaioli, veri eroi del vino, che ogni giorno combattono per difendere il loro territorio e per interpretarne il linguaggio.

Vendemmia eroica Italia_vermentino colli di luni

Foto di Lorenzo Angelini

Il nostro viaggio tra 7 microcosmi d’eccezione, in cui le coltivazioni del vino risultano essere faticosissime e al tempo stesso straordinarie, finisce qui. Partecipare a questo momento così importante per l’enogastronomia italiana è sicuramente una delle opportunità di turismo esperienziale più ambite! Voi avete altre “vendemmie eroiche” da segnalarci? Nel frattempo, se il mondo del vino non smette di affascinarvi, vi consigliamo di leggere l’articolo scritto da Jessica Cani con i consigli strategici per comunicare il vino online!

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Foto di @alessandrapolo

Scritto da:

Federica-Miceli
Federica Miceli
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Social Media e Content Marketing specialist, mangio comunicazione come pane quotidiano. Da diversi anni disegno strategie social e snocciolo contenuti per aziende e liberi professionisti e mi occupo di formazione e community management.

 

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